Salute e Benessere | LA VITAMINA D PROTEGGE DALLE INFEZIONI E MODULA IL SISTEMA IMMUNITARIO

Agosto 14, 20202
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Salute e Benessere | LA VITAMINA D PROTEGGE DALLE INFEZIONI E MODULA IL SISTEMA IMMUNITARIO

L’estate è la stagione della gioia, della luce, della vita all’aria aperta ed è anche la stagione migliore per fare scorta di vitamina D, una vitamina che gli studi stanno dimostrando essere sempre più importante.

Purtroppo, è anche una delle vitamine maggiormente carente nella popolazione, indipendentemente dalle scelte alimentari e quest’anno, a causa del lockdown, ne saremo diventati carenti in molti. Gli alimenti che contengono la vitamina D sono pochi, quindi la dieta non è la fonte principale, ma la buona notizia è che il nostro corpo la sintetizza … purchè si esponga al sole!

Ma perché te ne parlo oggi?

Perché tra le altre cose la vitamina D sostiene il sistema immunitario e alcuni studi suggeriscono che potrebbe ridurre anche il rischio di infezione microbiche.

Se vuoi saperne di più continua a leggere l’articolo!

Buon Ferragosto

Maura


Cos’è la Vitamina D

La vitamina D appartiene al gruppo delle cosiddette vitamine liposolubili insieme alle vitamine A, E, K. In realtà non è propriamente una vitamina in quanto agisce come un ormone e perché può essere sintetizzata dal nostro corpo.

E’ un gruppo di pro-ormoni necessari per l’assorbimento intestinale di minerali quali calcio, magnesio e fosfato e per modulare la loro mineralizzazione nelle ossa.

Infatti la vitamina D è stata identificata proprio come il fattore in grado di prevenire il rachitismo nei bambini e all’osteomalacia negli adulti.

Tuttavia, sempre nuovi studi dimostrano che la vitamina D è coinvolta in molte altre funzioni biologiche come ad esempio nella modulazione del sistema immunitario, nel diminuire il rischio di malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.

I composti più importanti di questo gruppo ormoni sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) di provenienza vegetale e la vitamina D3 (colecalciferolo), derivata dal colesterolo e sintetizzata negli organismi animali

Da dove prendo la vitamina D?

La principale sorgente di vitamina D è la produzione endogena, a livello della pelle, per trasformazione del 7-deidrocolesterolo in colecalciferolo, attraverso una reazione chimica che dipende dall’esposizione alla luce solare (in particolare dall’irradiazione UVB). La sintesi cutanea di vitamina D dipende dalla latitudine, dal tempo di esposizione e dall’estensione della superficie del corpo esposta.

Il colecalciferolo e l’ergocalciferolo possono essere assunti in parte anche con la dieta (circa 10-20%) ma solo pochi alimenti possono essere considerati buone fonti di vitamina D (ad esempio pesci grassi e gli oli in essi contenuti come aringa, salmone, sgombro, olio di fegato di merluzzo; fegato, tuorlo d’uovo; secondariamente, anche certi funghi).

Come funziona

Tuttavia queste sono forme inattive, che devono essere convertite in calcitriolo (la forma ormonale attiva) attraverso reazioni metaboliche nel fegato e successivamente nei reni.

Il calcitriolo svolge le sue principali funzioni attraverso l’interazione con il suo recettore (VDR); il complesso vitamina recettore trasloca nel nucleo delle cellule e qui può interagire direttamente con il DNA per modulare geneticamente ed epigeneticamente l’attività trascrizionale di geni bersaglio.
Dato che il recettore VDR è espresso in maniera ubiquitaria negli organi, si sta scoprendo che la vitamina D interviene nella regolazione di molte funzioni biologiche.

Per questo la carenza di vitamina D non solo è associata a debolezza delle ossa ma sembra correlata anche a molte patologie come malattie autoimmuni, cardiovascolari, neurologiche, cancro nonché ad una aumentata suscettibilità alle infezioni.

Come riduce il rischio di infezione microbica

La vitamina D ha diversi meccanismi attraverso i quali riduce il rischio di infezione microbica e si possono raggruppare in tre categorie:

  1. barriera fisica
  2. immunità naturale cellulare
  3. immunità adattativa
  1. La vitamina D aiuta a mantenere le giunzioni strette, le giunzioni gap e le giunzioni aderenti tra le cellule. Gli agenti microbici possono infatti disturbare l’integrità delle giunzioni aumentando quindi l’infezione da parte del virus e altri microrganismi.
  2. La vitamina D aumenta l’immunità innata cellulare in parte attraverso l’induzione di peptidi antimicrobici, tra cui la catelicidina (LL-37) e le difensine. La catelicidina mostra attività antimicrobica diretta contro uno spettro di microbi, inclusi batteri Gram-positivi e Gram-negativi, virus con e senza involucro e funghi; agisce perturbando le membrane cellulari dei patogeni invasori e riducendo la replicazione dei virus.
    La vitamina D migliora l’immunità cellulare anche riducendo la tempesta di citochine indotta dal sistema immunitario innato. Il sistema immunitario innato genera citochine sia pro-infiammatorie che anti-infiammatorie in risposta a infezioni virali e batteriche (come osservato anche nei pazienti COVID-19). La vitamina D può ridurre la produzione di citochine pro-infiammatorie, come il fattore di necrosi tumorale α (TNF- α ) e l’interferone γ (INFγ). La somministrazione di vitamina D riduce l’espressione di citochine pro-infiammatorie e aumenta l’espressione di citochine anti-infiammatorie da parte dei macrofagi.
  3. La vitamina D è un modulatore dell’immunità adattativa, sopprime le risposte mediate dalle cellule T helper di tipo 1 (Th1), reprimendo principalmente la produzione delle citochine infiammatorie come Interleuchina-2 (IL-2) e di INFγ. Inoltre, promuove la produzione di citochine da parte delle cellule T helper di tipo 2 (Th2), che aiuta a migliorare la soppressione indiretta delle cellule Th1 integrandola con azioni mediate da altri di tipi di cellule. La vitamina D, infine, promuove anche l’induzione delle cellule T regolatorie, inibendo così i processi infiammatori.

La vitamina D migliora anche l’espressione dei geni legati all’antiossidazione, promuovendo l’aumento della produzione di glutatione, un potente antiossidante che risparmia l’acido ascorbico (vitamina C) da questa funzione permettendogli invece di espletare la sua attività antimicrobica.

Buoni livelli di vitamina D modulano e mantengono vigile il sistema immunitario.

Ma qual è un buon livello di vitamina D?

Le linee guida considerano sufficiente un valore sierico di vitamina D  >30ng/ml ma oggi diverse pubblicazioni scientifiche tendono ad aumentare questo valore verso 40-60ng/ml.
Si ricorda tuttavia che un accumulo eccessivo di vitamina D >100ng/ml è tossico e può provocare accumulo di calcio nel sangue (ipercalcemia) proveniente dalle ossa, complicanze gravi come indebolimento dello scheletro e danneggiamento di organi come reni e cuore. Il rischio di ipervitaminosi interviene quasi esclusivamente per un abuso di integratori. Per questo è bene evitare il “fai da te”.

In Diversi studi epidemiologici, la carenza di vitamina D è stata associata a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione e obesità.

Quindi tanti buoni motivi per mantenere i livelli di vitamina D nella norma.

Quando, come e quanto

L’estate nel nostro Paese è la stagione migliore per provvedere alla sintesi di vitamina D e farne scorta. Sono sufficienti 15-20 minuti di esposizione al giorno, nel momento in cui i raggi del sole sono allo zenit (ovvero perpendicolari alla superficie terrestre, intorno alle 11.30-13.30). Conviene esporre almeno braccia e viso, ma meglio, se si riesce, tutto il corpo, possibilmente senza filtro solare. Dopo questo breve tempo di esposizione ricordarsi di applicare la protezione solare adeguata sulla pelle o coprire il corpo per evirare scottature e danni da radiazioni UV.

Concludendo …

La vitamina D può essere un importante alleato e un “rimedio naturale” per il mantenimento dello stato di salute, per il buon funzionamento del sistema immunitario e per ridurre il rischio di infezioni respiratorie. Alcuni studi hanno evidenziato che una carenza di vitamina D era associata ad un maggior rischio di sviluppare una forma severa di COVID-19. E’ quindi importante mantenere sufficienti i livelli di vitamina D. D’altro canto gli studi non hanno evidenziato un beneficio nell’assunzione di mega-dosi di questa vitamina nella prevenzione o nel trattamento della COVID-19. Quindi come sempre va assunto tutto nelle giuste dosi.

Il mio consiglio

Viviamo il più possibile all’aria aperta, visto che abbiamo un motivo in più da aggiungere ai tanti vantaggi che già conosciamo legati al nostro benessere. La sintesi endogena di vitamina D tra l’altro non ci espone a rischi di eccessi, il nostro corpo sa molto bene come regolarsi.

Godiamoci certamente le vacanze e l’estate come cicale ma facciamo anche un po’ le formichine e facciamo scorta di questo importante micronutriente che potrebbe aiutarci nei prossimi mesi a mantenere il nostro corpo e il nostro ambiente interno forti e reattivi.

Buona estate e buone vacanze!

Maura

 

(Foto Designecologist | Pexels)


| REFERENZE |
Nutrients. 2020 Apr; 12(4): 988.
Evid Based Complement Alternat Med. 2018 Apr 29; 2018:5813095.
Nutrients. 2020 Jan; 12(1): 236.
Annu Rev Med. 2016; 67: 261-72

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